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Fecondazione assistita, ormone antimulleriano e iperselezione degli spermatozoi

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brookepdavis
view post Posted on 14/7/2010, 15:05




Diminuisce il tasso di fertilità in Italia e in Europa: negli ultimi 25 anni è sceso di circa tre volte, passando da quasi 2,7 figli per donna a 1,2. Una tendenza inversamente proporzionale all’aumento dell’età media della prima gravidanza, compresa tra i 30 e i 35 anni. Posticipare negli anni questo evento significa render più difficile l’arrivo del primo figlio. Infatti oltre il 50% delle donne che richiedono trattamenti di procreazione assistita ha più di 35 anni e la percentuale di pazienti over 40 anni è in continuo aumento. Tra i 20 e i 24 anni l’86% delle coppie concepisce entro un anno di rapporti regolari ma si scende al 42% se la donna ha oltre 40 anni. I dati sono stati diffusi al meeting annuale della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (ESHRE), che si è tenuto a Roma. Tra le cause principali c’è la riduzione del numero di ovociti ottenibili (riserva ovarica) ed un calo della loro qualità. Per analizzare questa ‘riserva’ e capire i rischi nella stimolazione ormonale, individuare la scelta del protocollo terapeutico migliore e delle dosi di farmaco da somministrare, si può valutare l’ormone ‘antimulleriano’.

«E’ prodotto direttamente dalle uova e fornisce al medico una rapida informazione sul numero di ovociti che si possono ottenere con un programma di stimolazione – spiega il prof. Ermanno Greco, Direttore del Centro di Medicina della Riproduzione dell’European Hospital di Roma – Ciò consente di valutare in maniera più completa le capacità riproduttive della donna». Sul fronte del sesso maschile invece grande attenzione è posta sulle alterazioni degli spermatozoi, in particolare nella conformazione della testa, che ne compromette le capacità di penetrazione spontanea nella cellula ovocitaria. Poiché i comuni sistemi di osservazione della morfologia non bastano, sono state realizzate nuove tecniche come l’iperselezione ad altissimo ingrandimento (IMSI) e quelle che valutano la birifrangenza.

Il meeting di Roma è stato anche l’occasione per fare il punto sulle recenti sentenze della Corte Costituzionale. «E’ importante ricordare –conclude Greco- che non esiste più l’obbligo di dover formare solo tre embrioni e che essi non devono essere tutti contemporaneamente trasferiti. Inoltre esiste una deroga al divieto della crioconservazione embrionale. Infine si può effettuare in Italia la diagnosi preimpianto, evitando il rischio di trasmissione al feto per le coppie affette». di Antonio Caperna


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